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Lancieri, con poche sapienti pennellate, ci accompagna in una estemporanea e disincantata passeggiata nel giardino mal tenuto dei tempi nostri, tra gli arbusti corrotti e i fiori della violenza, le erbacce del malaffare e le pozzanghere della maldicenza, i frutti dell'indifferenza e le fontane abbandonate del rispetto per le diversità ed i più deboli, mentre immobili e impotenti i valori positivi assistono, relegati in una panchina, al disgregarsi della nostra società. "Stay hungry, stay foolish" Steve Jobs "Statev' accuort', assai accuort' sentite a me!" Zio Billy. Già, e poi c'è zio Billy, diversamente settantasettenne. Diversamente zio, diversamente playboy, diversamente ironico, diversamente malinconico, diversamente elegante, diversamente burlone ma assolutamente affascinante. E con zio Billy c'è tutta una serie di personaggi tanto improbabili quanto irresistibili, dal miliardario balbuziente in carrozzella, Procopio Alvaro Lipparella, ad Isuccio, il muto suo "telecomando" tuttofare, a Cungo, duecentotre centimetri per centoventuno chili, e poi il piccolo Billy, nonna Vittoria, tata Maddalena, Vittoria piccola, Sifoncino con la moglie nota come Ah, insomma c'era una volta...